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IL PARCO DI SNOWDONIA

USE ENGLISH TO PROJECT: UN’ESPERIENZA IN GALLES

 

beatiful-snowdonia-isLe competenze che la scuola, quale istituzione formale e normativa, deve puntare a sviluppare non possono essere ristrette ad un mero livello di base, se guardiamo alla formazione come ad un processo partecipativo, in grado di rispondere pienamente ad istanze sociali sempre mutevoli e di forgiare una cittadinanza attiva, attraverso le procedure della responsabilizzazione dello studente e della sua libera scelta.

Aderendo a questa concezione di formazione, il Liceo Tedone ha partecipato al Programma Operativo Nazionale “La scuola per lo sviluppo”, grazie alla partnership del Fondo Sociale Europeo e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca, dando vita nel 2006 ad un progetto intitolato “Use English to Project”.

Quattordici studenti appartenenti a quarte e quinte classi, affiancati dal docente di lingua inglese Prof. Gennaro Lorusso, ne sono stati i protagonisti e hanno usufruito dell’opportunità di approfondire le loro conoscenze sul locale Parco Nazionale dell’Alta Murgia, istituito nel 2004, e scoprire per la prima volta lo Snowdonia National Park, situato in Galles e nato nel 1951.

Il progetto è stato diviso in due fasi: la prima di 100 ore ha impegnato i ragazzi da Maggio a Luglio in attività di potenziamento della lingua inglese, avvalendosi di tre esperti madre-lingua.

Parallelamente, gli studenti hanno effettuato ricerche multimediali e sul campo riguardo al Parco dell’Alta Murgia, producendo un power point in inglese. Le aree privilegiate e discusse in questo percorso sono state: la geografia e la morfologia del territorio murgiano, l’architettura tradizionale locale esemplificata dalle tipiche “masserie”, il patrimonio artistico rappresentato dallo splendido Castel del Monte, la cucina e la gastronomia, la flora e la fauna più diffuse.

Consolidate la conoscenza del nostro Parco e le competenze individuali nella lingua straniera, la seconda fase del progetto è stata completamente dedicata ad uno stage di circa tre settimane in Galles, ospiti del Centro di Studi Ambientali e di Servizi Educativi di Plas Tan y Bwlch.

Con la guida del due “education officers” del centro Hywyn Williams e Angharad Harris, i nostri ragazzi hanno esplorato gli ameni paesaggi nordici del Parco di Snowdonia, entrando in profondità nella cultura dei suoi abitanti e di un popolo, quello gallese, che non ha mai rinunciato alle proprie tradizioni, difendendole per secoli dalla “contaminazione” inglese e preservandole in un’identità collettiva che ancora oggi sopravvive, seppure con estrema difficoltà.

Tale lotta per difendere la tradizione è testimoniata dalla vitalità con cui la lingua gallese, il Cymraeg, viene parlata nella routine quotidiana e condensata nell’ancora fertile produzione letteraria, e dall’orgoglio con cui la popolazione s’identifica nel simbolo ufficiale del drago rosso gallese, le cui origini documentate risalgono all’800 a.C. come attestano gli scritti di Nennio.

Il Galles è anche la terra di Re Artù, protagonista di molte leggende che raccontano come egli avesse collocato la sua corte principale a Carleon, o come in una grotta della stessa località egli fosse solito trascorrere le notti coi suoi cavalieri vegliando sull’incolumità del regno.

Durante la permanenza, gli studenti sono stati coinvolti in numerose visite guidate che hanno avuto per meta: il monte Snowdon (di 1058 metri sul livello dl mare, da cui il Parco ha attinto il suo nome), vari castelli medievali, quali Harlech Castle e Caernafon Castle, ancora in buono stato di conservazione, le Llechwedd Slate Caverns ovvero caverne di ardesia, principale risorsa mineraria del territorio, estratta barbaramente dal suolo fino all’istituzione del Parco di Snowdonia.

La permanenza di tre settimane nel territorio gallese ha permesso, inoltre, di condurre vere interviste sul campo rivolte a piccoli imprenditori locali, agricoltori, pastori, artigiani e integrate da informazioni ricercate sul web. Lo stage si è concluso con la preparazione di un secondo power point dedicato allo Snowdonia National Park, esposto e verbalizzato dai nostri quattordici studenti, assieme al primo inerente il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, all’interno di una serata di chiusura presso il centro di Plas Tan y Bwlch, alla presenza del direttore del Parco gallese Caerwyn Roberts e del suo staff.

Anche quest’ultimo power point ha osservato il territorio secondo varie prospettive: la collocazione geografica, i castelli medievali, l’idioma gallese come fonte di ricchezza espressiva, l’antica attività di estrazione dell’ardesia e le alienanti condizioni di vita dei minatori, la pastorizia, una delle principali risorse economiche del Galles, produttore di carni e pelli ovine. Altre aree esaminate hanno riguardato: la cucina locale, le già citate leggende attorno a personaggi dei poemi cavallereschi del ciclo bretone, la musica e il folklore rappresentati appieno dai festival di “Noson Laven” in cui si esibiscono artisti e suonatori di arpa (lo strumento nazionale), e di “Eisteddfod” in cui ogni anno un’assemblea di Gorsedd (circolo di Druidi) elegge il miglior poeta compositore di poemi epici.

Un progetto scolastico che si è rivelato prima di tutto un’esperienza: un esperire nuovi luoghi, tradizioni lontane, culture altre; esperire l’Alterità nella sua forma biologica, naturalistica e umana attraverso il contatto diretto con l’ambiente-Parco gallese e i suoi abitanti. Un’esperienza che ha, inoltre, focalizzato l’attenzione degli studenti su una maggiore conoscenza del territorio locale dell’Alta Murgia, sulla valorizzazione dei suoi punti di forza e sull’individuazione dei limiti attuali.

Un’esperienza, dunque, in grado di coniugare il consapevole riconoscimento del proprio territorio d’appartenenza con l’apertura esplorativa ad un territorio spazialmente distante ma ugualmente intriso di tradizioni assai antiche e mai tramontate.

L’obiettivo sotteso a questo progetto è stato la formazione, ancora una volta intesa non solo come apprendimento meccanico di una lingua straniera quale competenza di base, ma apprendimento della capacità di saper usare tale lingua in modo funzionale alla promozione e alla comprensione critica del proprio territorio, unite alla scoperta di un territorio etichettato come “altrui” eppure sempre più prossimo a noi perché portatori di un’identità europea.

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