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Il Calendario nel tempo

PERCHE IL CALENDARIO DI ISTITUTO

Fra i progetti più significativi e rappresentativi della progettazione di Istituto, collegata all'azione didattica ed educativa, il Progetto Calendario rappresenta una delle esperienze più durature ed apprezzate del TEDONE. La realtà progettuale nasce e si realizza nelle aule attraverso la scelta del tema, coerente con la cultura, la storia, gli anniversari  e ricorrenze dell'anno in corso. Lo studio del tema si sviluppa attraverso una documentazione che non è solo di approfondimento critico, sociale e culturale, ma anche di relazioni con il mondo dell'arte e della scienza. Anche la rappresentazione del tema è motivo di ricerca e sperimentazione in un laboratorio specifico che vede gli alunni protagonisti e diretti produttori. La guida dei docenti serve ad assistere e promuovere la ricerca, ma il coinvolgimento degli alunni è totale.

Il formato di stampa scelto è tale da costituire un messaggio forte e duraturo per il tema che si vuole evidenziare, che diventa poi pretesto per riportare i mesi ed i giorni. La stampa, realizzata dalla tipografia De Biase Ruvo, è da considerare come manifesto-quadro-locandina che il Liceo offre ad alunni, a tutto il personale ed al territorio. Nell'ultimo giorno di attività didattica dell'anno solare, nella biblioteca dell'Istituto, si ha la presentazione ufficiale del calendario dell'anno che sta per iniziare, con il commento da parte dei docenti e degli alunni partecipanti al progetto. Subito dopo inizia la distribuzione all'interno ed all'esterno della scuola.

 Note nel tempo: QUANDO SI DICE …..CALENDARIO

Un calendario dovrebbe servire a misurare il tempo. Sarebbe una sua ordinata (e magica) forma di dominio. Ma un mondo disincantato ne ha fatto sempre più un’occasione di semplice promozione: prodotti, aziende, corpi trovano in quegli spazi la loro ribalta e la loro narcisistica rappresentazione. Un calendario è stato pensato anche come una forma d’arte e poi anche come un massaggio….

Più semplicemente il calendario che il Liceo, da qualche anno,  propone, è allestito per far parlare il tempo: predisporre un ordito, di figure e citazioni, perché il tempo, non adulterato, tessa la trama, si racconti e ci provochi a problematici squarci e orizzonti di senso.

Nessun messaggio “SMS”, perciò, nè calligrafiche immagini, nè vetrine-almanacco per quanto immediatamente ci accade attorno. Far fluire il tempo e cercare di coglierne qualche segno, è invece la tensione del nostro calendario.

Così l’anno 2000, anno zero (ultimo o primo?) tra due millenni, è stato quello del segno- corpo- Picasso teso a tracciare una linea del tempo, della speranza…

I calendari del 2001 e 2002 sono stati allestiti, all’interno di un progetto interculturale della scuola, come dittico del viaggio, dell’odissea dell’uomo: uno sotto forma di immaginifico racconto, nel segno di Kubrick, dell’odissea occidentale nei suoi voli (Icaro) di approdi e naufragi; l’altro sotto il segno del giocoliere di Chagall, nuovo (nicciano) “Puer”, in bilico di levità verso una nuova odissea, un nuovo millennio.

Il calendario del 2003, con il disegno a firma di G. Palumbo, è stato invece segnato dal tempo del cielo e dell’aria, da un sentimento estatico dell’uomo di fronte ad una enigmatica e sublime Natura. E quello del 2004, primo di un altro dittico, come da progetto d’istituto, si apre con variazioni di immagini di Dalì sul senso del tempo e della memoria.   

                                Nicola CESAREO     Aldo MISCIOSCIA

Nel Link la raccolta dei calendari dal 2000, primo anno di realizzazione, al 2007

Ed ancora la raccolta dal 2008 al 2013

 

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