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Le traversine non hanno inquinato l’ambiente né possono aver costituito pericoli per l’utenza

Ora si attende la revoca dell’ordinanza di chiusura del campo di calcio

Con la relazione trasmessa al Comune di Ruvo, all’ARPA Puglia, alla Provincia Servizio Protezione civile e ambiente ed alla Regione Puglia da parte del Dirigente del Servizio Edilizia Pubblica della Provincia di Bari, si è chiusa la procedura attivata sulla base di una denuncia che segnalava la presenza di traversine ferroviarie potenzialmente pericolose posizionate sotto una passerella laterale al campo di calcio del nostro liceo.

L’ampia relazione trasmessa agli organi competenti analizza tutti gli aspetti del problema ed evidenzia, attraverso le analisi di laboratorio eseguite con procedure rigorose di legge, che non ci sono stati livelli di inquinamento superiori ai limiti stabiliti dalle tabelle di sicurezza, che anzi i valori si pongono al di sotto del limite della zona di sicurezza. Anche le possibilità di inquinamento del terreno circostante e sottostante le traversine sono state oggetto di verifica e si è ricavato che i valori riscontrati sono di gran lunga al di sotto del limite stabilito dalle norme per il Verde pubblico (riferimento più severo della stima del rischio).

Alla luce di quanto espresso nei documenti ufficiali degli organi preposti, trasmessi anche alla magistratura che è stata interessata al caso, siamo in grado di confermare non solo la disponibilità della scuola a favorire i dovuti controlli sulla sicurezza, ma di assicurare che mai l’incolumità degli utenti è stata trascurata o sottovalutata. Rimane l’amara constatazione di essere stati oggetto di comunicati e commenti mediatici incontrollati che hanno creato tensioni e giudizi tendenziosi sull’operato della scuola.

Riteniamo utile anche sottolineare la circostanza che la scuola, nei suoi organismi istituzionali, non è mai stata soggetto attivo in tutta la vicenda, affidando agli organi preposti ogni controllo sia a livello di realizzazione che di rimozione del problema, come chiaramente attestato dai documenti agli atti. Aver coinvolto il liceo nella vicenda ha prodotto disinformazione, strumentalizzazioni e pettegolezzi di basso livello. Il Tedone vuole rimanere istituto di istruzione e formazione umana e fa appello a tutti gli uomini di buona volontà per condividere il fine formativo del liceo ruvese.

Da parte nostra l’impegno ad evitare che le speculazioni, la manipolazione dei dati e l’espressione di giudizi gratuiti ed offensivi sull’operato della scuola possano condizionare il clima interno dell’istituto che vuole mantenere la sua funzione di soggetto educativo senza contaminazioni o cedimenti a polemiche.

Avremmo voluto utilizzare diversamente il tempo e le energie spese nella circostanza. Avremmo voluto che lo stesso problema fosse stato affrontato senza clamori visto che da subito ci siamo posti come obbiettivo quello di correttamente informare la comunità scolastica offrendo agli organi istituzionali preposti ed incaricati alla gestione del problema, la nostra più totale ed incondizionata collaborazione.

A questo punto auspichiamo una celere conclusione dell’iter amministrativo al fine di non penalizzare ulteriormente l’offerta formativa della scuola.

In allegato il documento tecnico trasmesso dalla Provincia. Ulteriori dati possono essere consultati presso gli Uffici della Provincia e presso la presidenza.

 *In data 6 aprile 2013, alle ore 13,10, il Presidente del Consiglio di Istituto ha ritirato dal comando di Polizia Urbana il documento a firma del coordinatore d'area del servizio P. M. e sicurezza pubblica del comune di Ruvo che così recita: "Con la presente e nel merito dei provvedimenti ordinativi richiamati in oggetto si segnala che anche sulla scorta del tenore della segnalazione conclusiva sugli interventi effettuati (e relativa documentazione tecnica allegata), inoltrata dalla Provincia di Bari (Servizio Edilizia Pubblica) con nota prot. n. 601714 del 28/03/2013, gli Enti/Istituzioni destinatari delle Ordinanze innanzi dette hanno provveduto a porre in essere le operazioni intimate, con che si ritiene non più attuale l'ordine di inibizione all'utilizzo della struttura (campo di calcio a 5 e pertinenze scoperte circostanti)." Il documento porta la data del 6. aprile 2013 ed il prot. n. 7482. 

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